Bagnone e Villafranca in Lunigiana

 BAGNONE

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Castello 0257

Bagnone si trova su uno sperone roccioso nella stretta e tortuosa valle in cui scorre l'omonimo fiume, in un fitto bosco di pini e querce. Il primitivo borgo medievale, perfettamente conservato, è articolato in anelli digradanti verso il fondovalle, alla sommità dei quali domina il castello con un imponente torrione cilindrico in pietra coronato da beccatelli. La torre è l'unica struttura superstite del castello originario, in parte inglobato in edifici minori della villa dei conti Ruschi-Noceti, nata su antiche preesistenze cinquecentesche, ampiamente trasformata da interventi ottocenteschi e completata agli inizi del Novecento con un imponente porticato. Nei pressi del muro di cinta della villa, sul fianco nord-ovest della porta settentrionale della rocca, si trova la Chiesa del castello. Costruita intorno all’anno 1000 e ristrutturata in epoche successive la chiesa ha forma rettangolare con porticato in pietra arenaria lavorata a mano. Al suo interno, si trova un pregevole pulpito di legno scolpito, risalente ai primi del 1600, e la tomba del poeta Giovanni Antonio Da Faie, speziale in Bagnone, morto il 6 settembre 1470.

A fondovalle, lungo il fiume, si sviluppa la parte del borgo risalente al XIV secolo detta Votula o Notula, caratterizzata da pregevoli palazzi con portali in arenaria, tra cui si segnalano il palazzo del Dopolavoro, con la facciata ornata da un fregio in pietra arenaria scolpita a rilievo, il teatro Quartieri, costruito per volere del senatore del Regno Ferdinando Quartieri tra il 1930 e il 1940, dopo la chiusura del Teatro dell'Accademia dei Ravvivati, ispirato ai palazzi rinascimentali toscani, con il paramento in conci di pietra lavorata, ornato con mensole e cornici decorate, il palazzo del Tribunale, il Palazzo della Cancelleria e Palazzo Querni in via della Repubblica e Villa Quartieri sulla via omonima. Da vedere anche il mercato e il porticato che fiancheggia via della Repubblica, iniziato nel XV secolo e finito tre secoli più tardi, che presenta differenti stili architettonici.

Palazzo Del Dopolavoro 0240 2
Porticato Via Della Repubblica 0244

La chiesa prepositurale di San Nicola venne edificata a partire dal 1702 ed inaugurata nel 1732. La facciata si erge sulla piazza del Municipio ed è costruita in muratura con una base in pietra arenaria a vista e la parte superiore ad intonaci colorati che mettono in risalto le quattro colonne a lesena e i tre portali. Sopra la porta principale, in una nicchia è installata la statua di San Nicola di Bari. Nella volta centrale sono affrescate le immagini ed i simboli dei quattro Evangelisti. Nelle mezzelune laterali degli archi sotto la volta, sono ricavate ampie finestre con vetrate colorate. La navata, tutta pavimentata in marmo, è allargata da due semi ottagoni laterali con tre altari per lato, dedicati a santi diversi. La navata è separata mediante una balaustra in marmo dall’abside, anch'esso con una pavimentazione marmorea a scacchiera diagonale, sul quale si erge l'altare maggiore. Dietro l'altare maggiore c'è un vasto coro arredato su tre lati da cassapanche in legno massiccio. Sul lato opposto, sopra i portoni d'entrata, una balconata sostiene un organo di pregiata fattura, recentemente restaurato. Di rilievo il fonte battesimale e due nicchie contenenti la Madonna Addolorata e Sant'Antonio da Padova.

In frazione Pieve sorge la cappella di San Terenzo o San Terenziano, posta lungo un percorso di collegamento con la Via Francigena. Menzionata per la prima volta nel 1149, venne ampliata durante i secoli, soprattutto dal Conte Antonio Noceti nel 1464. Della struttura originaria rimane parte della cortina muraria. All’interno si trova un soffitto con cassettone ligneo, un bell’affresco del 1572 rappresentante la Madonna con Bambino e San Giovannino e un altare con pala dipinta.

Nelle vicinanze di Bagnone, sui crinali dei monti, si trovano molti castelli e torri costruiti nei secoli dai Malaspina a presidio della via Francigena.

Il maniero più importante si trova a Castiglione del Terziere, uno dei borghi medioevali meglio conservati di tutta la Val di Magra. Il borgo è dominato dal castello risalente al VI-VII secolo. Il nucleo originale e altomedievale del castello è costituito dal mastio centrale, circondato da ciò che resta della cortina muraria, fiancheggiato sul fronte sud-est da un'alta quadrata torre di guardia. Il castello fu ampliato dai Malaspina che, alla metà del XIV secolo, edificarono l'ala residenziale inglobando il primitivo mastio e la torre. Nel periodo di dominio fiorentino il castello fu progressivamente adattato alla sua nuova funzione di residenza per i magistrati e funzionari della Signoria. Appartiene a questo periodo il salone delle udienze, impreziosito da un grande camino rinascimentale.  Dal 1969 il Castello di Castiglione appartiene a Loris Jacopo Bononi che lo ha restaurato ed ha creato il 'Centro di Studi Umanistici Niccolò V' dove si conserva un prezioso archivio ed una biblioteca di grande pregio.

Interessanti anche i resti dell’antica chiesa di San Leonardo, risalente alla metà del XVI secolo, tra cui le fondamenta ancora visibili in certi tratti e antichi oggetti come due acquasantiere, alcuni altari, il fonte battesimale e alcune lapidi.

VILLAFRANCA IN LUNIGIANA

Il borgo di Villafranca in Lunigiana si estende nella parte mediana della vallata del fiume Magra, sulla sinistra del fiume, alla confluenza con il torrente Bagnone e fu fin dal XIII secolo uno dei più importanti centri feudali dei Malaspina.

Il borgo di Villafranca, nonostante i bombardamenti subiti nel corso dell'ultima guerra mondiale, conserva ancora tracce apprezzabili di fortificazioni ed interessanti particolari dell'edilizia urbana medioevale: botteghe, portali, finestre, passaggi voltati che si affacciano su un unico percorso centrale chiuso nella parte sud orientale dai ruderi suggestivi ed imponenti del castello di Malnido, potente baluardo di difesa e presidio della Francigena ma anche sede della raffinata corte dei Malaspina dello Spino secco, che ospitò Dante.

A ridosso del castello si trovano i resti della chiesa di San Nicolò che sorgeva alla confluenza del torrente Bagnone con il fiume Magra e rivestiva prevalentemente la funzione di assistenza e di protezione per i pellegrini e i viandanti.

Panorama 0258
Chiesa Di San Nicol 0078
Il Borgo 0030

Nelle immediate vicinanze del Castello di Malnido, un complesso di edifici di particolare suggestione che comprende gli antichi mulini della comunità, documentati dal XV secolo, ospita il Museo Etnografico della Lunigiana.

Dalla parte opposta, poco prima del ponte sul torrente Bagnone, sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, le cui strutture attuali nascondono un più antico edificio trecentesco, costruito in concomitanza all'espansione e allo sviluppo del borgo.

Nei pressi della stazione ferroviaria sorgono la Chiesa e il Convento di San Francesco, che comprendeva 18 celle e il chiostro, edificati fuori dalla cinta muraria del borgo nel XVI secolo dal marchese Bartolomeo Malaspina. All'interno della Chiesa sono custodite due terrecotte di scuola robbiana e pregevoli bassorilievi in marmo che ornavano le cappelle e i sepolcri di due tra le più importanti famiglie di notai villafranchesi: gli Ottaviani e i Clavarini.

A Villafranca numerosi negozi d'antiquariato meritano una visita per l'ampia scelta e la qualità di mobili, arredi, oggettistica, stampe e libri.

Il territorio comunale racchiude alcuni tra i borghi più interessanti per conformazione urbanistica e collocazione ambientale dell'intera provincia.

Le origini del borgo murato di Filetto sono da ricondurre alla difesa bizantina contro i longobardi, come indica lo stesso toponimo di Filetto che, come quello di Filattiera, sembra derivare dal termine greco "filakterion", luogo fortificato. Nel borgo, a cui si accede mediante due porte monumentali, è visibile l'impianto originario, oggi piazza di Sopra, strutturato in forma quadrilatera e difeso da quattro torri cilindriche, di cui una ancora perfettamente individuabile. Sulla piazza della chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo si trova il Palazzo dei Marchesi Ariberti, massiccio edificio seicentesco unito al borgo e alla chiesa da due eleganti passaggi aerei di collegamento, e sul lato opposto della piazza il Convento dei Frati Ospitalieri del XVII secolo. Nella vicina selva di Filetto, frequentata dalla preistoria e dove sono state rinvenute numerose statue-stele, si trova l'oratorio di San Genesio del XVI secolo.   

Palazzo Dei Marchesi Ariberti 0273
Piazza Di Sopra 0263

Malgrate nel tempo mutò il suo aspetto diborgo fortificato, per assumere quello di elegante residenza signorile, pur conservando l’impronta del suo carattere originario di architettura militare.     

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Il castello è caratterizzato dall'alta torre cilindrica, coronata da beccatelli e affiancata da una costruzione fortificata a pianta rettangolare, che costituisce l'elemento centrale dell'originaria fortificazione edificata dai Marchesi Malaspina diFilattiera. Rimaneggiata nei secoli successivi, si presenta oggi come la classica fortezza medievale con cortina muraria a forma trapezoidale, dotata di merlatura guelfa, feritoie, torrette angolari sporgenti, camminamento di ronda e mastio centrale. Dal camminamento superiore del castello lo sguardo spazia verso unosplendido scenario naturale che abbraccia buona parte della media Val di Magra segnata dal corso sinuoso della Magra e chiusa a levante dalle cime aguzze delle Alpi Apuane.

A poca distanza da Malgrate, si trova la chiesa di San Lorenzo di Gragnana, costruita dagli Ariberti nella seconda parte del XVII secolo. Il piccolo edificio romanico circondato dal cimitero è costruito con bozze bianche di calcare, presenta un portale d'arenaria e un sottile campanile appuntito.

 Il borgo di Virgoletta, traslitterazione del nome “Verrucoletta”, si trova sul colle Vignale, nei pressi del fondovalle della Magra e si sviluppa lungo un’unica strada che dal castello, costruito nel XII secolo e variamente trasformato nei secoli, scende alla porta di sotto, passando dalla piazza dove si trova la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio. All’interno si conservano un polittico marmoreo e un altare in marmo del XVII secolo raffigurante i Santi Fausto, Pellegrina, Agatope e Quinta, dove si custodiscono una raccolta di reliquiari lignei decorati con lamine argentee con le reliquie dei quattro Santi, i cui resti, secondo la tradizione, arrivarono a Virgoletta da Roma nel XVII secolo grazie alla famiglia dei Della Porta. Sul percorso centrale prospettano edifici con pregevoli portali e finestre in pietra arenaria. 

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Chiesa Dei Santi Gervasio E Protasio 0241
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