Filattiera e Mulazzo
FILATTIERA
Il territorio del comune di Filattiera è molto vasto e particolarmente bello e si estende tra la montagna e la collina, sulla riva sinistra del fiume Magra.
L'origine del nome di Filattiera è da far risalire al nome bizantino « Fulacterion », ovvero torre di guardia. Di origine bizantina, il borgo di Filattiera era stato preceduto dal villaggio sorto nel fondovalle sottostante in epoca romana nella zona in cui si trova attualmente la pieve di Sorano.
Nella luminosa piazza centrale di Filattiera sorge il castello della famiglia Malaspina, quasi completamente in pietra a vista, circondato da un vasto giardino, un tempo circondato a sua volta da un fossato e da mura. L'interno, molto suggestivo, conserva ancora la classica sovrapposizione dei tre saloni di grandi dimensioni dei quali quello superiore, coperto da cassettoni lignei. Nel borgo antico si trovano anche una casa malaspiniana risalente al XIV secolo e la chiesa di Santa Maria, con annessa una bellissima torre circolare con orologio, ben visibile dalla valle. Conserva un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino, frammento di un più ampio affresco quattrocentesco proveniente dalla chiesa di San Giorgio.
Sulla collina di S. Giorgio, situata all'estremità sud-occidentale del borgo di Filattiera, si trovano i resti dell’antico castello di S. Giorgio. La torre rappresenta forse il primo esempio formale delle torri della Lunigiana, risalente al X secolo e restaurata in epoche successive, come dimostra la presenza di tecniche diverse di muratura. Di pianta quadrangolare, era abitata nella parte superiore, con una porta d'accesso a quattro metri d'altezza, raggiungibile con una scala retrattile. Nell'antichità era circondata da una cinta muraria.
Nella parte alta del paese troviamo l’edificio di origine medievale dell’antico Ospitale di San Giacomo d’Altopascio, indicato da una croce templare ricostruita sull’originale, con un bel portale in pietra arenaria.
La chiesa di S. Giorgio risale nelle sue parti più antiche al XIII secolo, mentre la facciata è databile al XIV-XV secolo. È caratterizzata da stile romanico, ad una navata, costruita in bozze d’arenaria squadrate, con l’asbide rivolta ad oriente. Nell’abside è stata recentemente ricollocatauna delle rare sculture sacre in arenaria che si sono conservate nel nostro territorio, riconducibile alla fine del XV secolo, molto deteriorata a seguito probabilmente di una lunga esposizione all’aperto, identificabile con S. Antonio Abate, l’eremita orientale venerato nelle vesti di anziano monaco e accompagnato dal maiale, l’animale allevato dai monaci ospedalieri del suo ordine.
Poco prima del centro abitato, sul percorso dell’antica via Francigena, si trova la Pieve di Santo Stefano di Sorano. Risalente alla fine del X secolo, fu costruita in stile romanico su schema basilicale a tre navate, divise da robusti pilastri circolari con capitelli monolitici appena sbozzati, e tre absidi, le due minori aggiunte in epoche successive.Sul lato sinistro è presente la possente torre a base quadrata e un campanile a vela. Al suo interno è stata trovata anche una statua stele ancora visibile, utilizzata come roccia per la costruzione delle mura. L'insieme assume un aspetto particolare anche per i materiali costruttivi impiegati: si tratta infatti di ciottolato e pietre raccolte lungo la Magra che corre a poca distanza.
Il borgo medievale di Ponticello risale al XIV-XV secolo e si trova a circa tre chilometri da Filattiera, lungo l'antico tracciato della Via Francigena. Si sviluppa interamente dietro l'oratorio dei Santi Rocco e Bernardo ed è caratterizzato da archi a sesto acuto, a tutto tondo e a botte, che collegano le vie e le abitazioni. Nel borgo si conserva una casa torre risalente al X-XII secolo, tipica abitazione fortificata a tre locali sovrapposti con entrata situata al primo piano, a cui si accedeva con una scala a pioli retrattile, mentre attraverso alcune botole si passava agli altri vani interni dove venivano custoditi acqua e riserve alimentari. Questa casa si affaccia su una piazza ornata da una faccia utilizzata come fontana, da una copia di una statua stele e da un murales che rappresenta altre stele trovate nei dintorni.
Caprio si trova sulla parte destra dell’omonimo torrente. E' un borgo molto caratteristico, con tipiche case torri medievali del borgo, come casa Moscatelli a Caprio di Sopra. Conserva bei portali in arenaria e la parte superiore presenta un borgo in galleria.
I Prati di Logarghena si trovano sui più alti versanti del Monte Braiola. Sono caratterizzati da spazi aperti e ondulati pianori, con viste meravigliose sulla valle del fiume Magra, sulle Alpi Apuane e sull'Appennino settentrionale. Un tempo sfruttati per l'alpeggio del bestiame, i Prati di Logarghena sono oggi meta di gite e picnic. Tutti gli anni, ai primi di Maggio, si celebra la "Festa delle Giunchiglie", in onore al fiore che in questo mese ricopre tutti i prati.
MULAZZO
Il borgo murato di Mulazzo si trova nell'alto corso del Magra e si sviluppa sopra una collina ai piedi della quale scorre il torrente Mangiona. Il borgo è dotato di due porte di accesso e conserva l’originale struttura caratterizzata da stretti vicoli, dove si possono ammirare gli archi dell'antico acquedotto costruito dai Malaspina. Su Piazza Dante, dove sono presenti le statue di Dante, che qui risedette nei primi anni del 1300 come ospite-ambasciatore dei Malaspina, e Carducci, si affacciano il palazzo Malaspina Zini e la chiesa dei Santi Niccolò e Martino.
La chiesa dei Santi Niccolò e Martino, in origine cappella gentilizia della famiglia Malaspina, ricostruita dopo il terremoto del 1920 che colpì tutta la Lunigiana, conserva un crocifisso ligneo del XVI secolo ed un'acquasantiera che recava lo stemma malaspiniano, poi abraso dopo la fine del feudalesimo nel XVIII secolo.
Più avanti si raggiunge la più ampia piazza Malaspina, che ospita un'altra statua dedicata al sommo poeta e Palazzo Malaspina, residenza del ramo marchionale dei Malaspina "del Palazzo", costruito nel XVI secolo sui resti di parte dell'antico castello, che oggi ospita il Centro di Studi Malaspiniani.
Nelle vicinanze si può vedere la torre esagonale, probabilmente di epoca precedente ai Malaspina, che raggiungeva i trenta metri d'altezza ed è chiamata torre di Dante per la supposta permanenza in essa del sommo poeta. La torre è ciò che rimane dei due castelli che si succedettero all’interno del borgo murato.
Lungo le mura si può ammirare una casa Torre che si distingue per la bellissima trifora costruita in bianchissimo marmo, mentre a poca distanza si trova Palazzo Mengoli con i suoi affascinanti saloni.
Il Museo Dantesco Lunigianese è stato inaugurato dal Centro Lunigianese di Studi Danteschi a Mulazzo nel 2003 ed è ospitato nel piano di mezzo di una casa-torre del XIII secolo. Lo scopo principale del centro è la ricerca nell’opera e nella biografia di Dante di possibili richiami alla Lunigiana Storica.
Il territorio del comune è punteggiato da castelli e borghi fortificati.
Il borgo di Montereggio sorge su un colle nell'alta valle del torrente Mangiola, lungo il tracciato di un'antica via medievale che univa il Passo dei Casoni, la Val di Vara e quella del Magra. L'abitato si distende lungo l'asse viario in modo lineare, con una porta che distingue la parte meridionale del borgo, forse di più antica origine, riposizionata al contrario, con il bugnato verso l'interno.
All’estremità meridionale del paese di Montereggio si trova la chiesa di Sant’Apollinare, una chiesa fortificata, con feritoie, risalente al XV secolo, dominata da un’imponente abside e dal campanile. Nelle vicinanze vi è un palazzo malaspiniano che costituisce un innesto sul primitivo castello, del quale restano due torri cilindriche inglobate nell'edificio. Da Montereggio partivano numerosi librai ambulanti verso la pianura padana e l'estero. Un monumento nella piazza del paese e il nome dato alle vie del borgo ricordano quella tradizione. Ogni anno si svolge tra agosto e settembre la Festa del Libro.Uscendo da Montereggio si prosegue verso il santuario della Madonna del Monte, in stile romanico, fondato nel 1287 da monaci benedettini, di facciata severa e torre quadrata su quattro archi.
Il borgo di Castevoli deve il suo nome al toponimo “Casteolo”, cioè terra murata. Il borgo murato è caratterizzato da un ingresso protetto da due porte, una delle quali conserva un bassorilievo in marmo bianco raffigurante la Madonna con due angeli. Il castello si erge sopra il piccolo nucleo abitato, su una sporgenza dalla quale si gode un notevole panorama verso il fiume Magra. Ha una grande corte interna triangolare circondata dal mastio e dalla torre collegati in un'organismo compatto.
Lusuolo è un caratteristico borgo sulla riva sinistra del fiume Magra, a metà strada tra Villafranca e Mulazzo, che si sviluppa su un'unica strada, chiusa all'estremità da due porte e protetto sui lati dallo strapiombo della collina e dalle imponenti mura. Il castello di Lusuolo si eleva su un modesto rilievo a picco sul fiume Magra, all'estremità settentrionale del borgo fortificato, e si articola attorno ad un cortile trapezoidale con pozzo centrale sul quale si affacciano ambienti di epoche diverse che denunciano la sequenza delle fasi costruttive del castello. Le strutture verticali sono quasi interamente realizzate in pietra macigno di fiume, mentre le volte a crociera e a botte sono in pietra tufacea. Recentemente ristrutturato, il castello ospita il Museo dell'Emigrazione della gente di Toscana.